Didgeridoo

Strumento originario degli aborigeni dell’Australia soprattutto centrale e settentrionale, alcuni reperti archeologici ritrovati dagli studiosi fanno risalire la sua costruzione alle popolazioni Kakadu vissute circa mille anni fa. Tuttavia in alcune pitture murali nelle zone a nord della Terra di Arnhem datate ad epoche ancora precedenti si trova la rappresentazione di Didgeridoo utilizzati per cerimoniali.  

 

E' costituito da un tronco cavo, tradizionalmente di Eucalipto, pianta molto diffusa nel nord dell'Australia) scavato al proprio interno dal lavoro inesorabile delle Termiti che ne mangiano la polpa interna fino alla crosta.

Il tronco subisce diverse lavorazioni per renderlo adatto all'uso, e viene infine decorato con pitture tradizionali che richiamano elementi della tradizione aborigena come animali, piante, elementi della natura.

Ne consegue che il restante tronco conservi la forma esterna che ovviamente può avere forme molto irregolari, diverse e contorte a seconda del tronco stesso, ma che lo rende particolarmente adatto ad essere utilizzato come uno strumento a fiato in grado di emettere diversi tipi di suoni.

 

Tra gli strumenti musicali viene classificato nella categoria degli aerofoni ad ancia labiale.

La caratteristica principale del Didgeridoo, oltre al tono inconfondibile, è costituita dall’emissione di un suono continuo intervallato da diversi tipi di ritmi, ottenuto grazie ad una particolare tecnica chiamata "respirazione circolare" che consente l’emissione del fiato anche durante l’inspirazione.

 

Tuttavia il Didgeridoo non viene suonato solo come uno strumento a fiato, e quindi  per soffiare o pronunciare parole, suoni, rumori, ma può anche essere utilizzato come strumento di percussione attraverso l'uso in contemporanea di bastoncini di legno (detti clap stick) o più tradizionalmente il classico boomerang.

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